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giovedì 23 aprile 2015

Genesi Pittorica 8


Un autoritratto un po' crudele, venuto in questo modo perché vi ho lavorato sempre dopo aver lavorato tutto il giorno ad altro e quindi, stanco e solo con i colori che mi avanzavano dai quadri fatti prima, questa è una modalità di lavoro che mi piace per via delle condizioni specifiche che impone.
Trovate soltanto una foto di genesi del quadro perché è stato fatto soltanto in queste due sedute senza disegno previo.

Autoritratto un po crudele. Olio su tela, 36 x 25 cm.



Prima fase:

domenica 19 aprile 2015

Genesi Pittorica 7


Come accennavo in precedenza, avendo ripreso a lavorare sui ritratti, inizio a fare alcune copie di classici che mi destano interesse. Qui una copia del ritratto di Ambroise Vollard, eseguito da Pablo Picasso. Un'opera maestra che ho sempre amato e che ritengo uno dei più grandi ritratti del secolo scorso. Un quadro che racchiude lo spirito razionale e selvaggio del novecento. Come al solito seguono dettagli e fasi dell' esecuzione

Copia del ritratto di Ambroise Vollard, Pablo Picasso 1909-1910 (olio su tela 92 x 65)


 Dettagli



Fasi di elaborazione ( a ritroso fino al disegno sulla tela)









mercoledì 14 gennaio 2015

Vecchi Ritratti

In questo periodo sto riprendendo con i ritratti e per cominciare ho iniziato qualche copia di capolavori di questo genere, un paio di autoritratti e qualche ritratto di dimensioni medie, dal momento che tutto è ancora in alto mare, vi lascio con alcuni ritratti realizzati a Cuba giusto nel periodo in cui lasciavo l'Accademia d'arte.Ho recuperato alcune fotografie e mi sembra giusto pubblicarle come la mie prime lontane incursioni nel genere.

Ritratto di Margarita (olio su cartone montato su tavola 85 x 75 cm) Fatto con lo stesso impianto armonico del ritratto del postino Roulin di Van Gogh, che avevo copiato appena un mese prima: Verde smeraldo, giallo ocra e cromo medio, blu oltremare e rosso vermiglione:


 Particolare:



Ritratto di Margarita II (olio su tela 100 x 50 cm)



Ritratto maschile di schiena (olio su tela 110 x 55 cm)


Ritratto femminile (matita e matita bianca su carta)



Ritratti di Blondi (carboncino e matita bianca su carta)




lunedì 3 novembre 2014

Dalla reliquia al gabinetto anatomico. Genesi scultorica 7



Il fascino dimostrativo che hanno in comune le reliquie delle chiese e le teche dei musei 
o collezioni accademiche, ha reso quasi indolore il passaggio "dal confessionale allo psicanalista"
.
Quasi, perché resta l'alienazione dalle premesse legate al contenuto che quei reperti siano
effettivamente di... che effettivamente visse là... compì ciò... che è in relazione a...  etc. Queste 
non sono domande di uno scettico ma un tentativo di restare decente; a chi abbia dei dubbi 
consiglio  un giretto al museo Cesare Lombroso di Torino dove troverà argomentazione, o pensi a tutti
i frammenti di autentica croce di Cristo dove l'argomentazione non la troverà, bensi legno 
abbastanza da costruire un palazzo. In entrambe le tradizioni, il tutto accade rigorosamente ai danni
degli individui sociali. 

La procedura che impiego nel ragionare questo lavoro non è affatto nuova, fa capo direttamente 

all'opera del Marchese di Sade e le sue tecniche e circostanze di argomentazione illuministiche,
di riproduzione del piacere e il dolore all'infinito, dell'inutilità dell'argomentazione comunque 
puntualmente propinata, del rapporto inscindibile tra discorso e potere e infine la sua visione 
del mondo che fa impallidire il più spinto dei cospirazionisti contemporanei. Visione che per 
l'appunto, utilizza la sintassi sia della reliquia che della teca da museo. Si potrebbe andare 
avanti a illustrare in parole ciò che intendo, ma qui mi fermo e passo il testimone alle opere.

Si tratta di tre teche interamente costruite da me e invecchiate con interventi che altrove servono

a restaurare, contenenti materiali vari ma fondamentalmente pezzi miei in terracotta. Sono solo l'inizio 
di una lunga serie di lavori ancora da realizzare. Espongo prima i tre lavori e poi le fasi di realizzazione
di tutte e tre insieme, poiché è così che sono nate. Buona visione!


Ecco la prima: 

 “A  Cesare Lombroso con amore et letizia et eleganza. Santa Lucia”  (teca di legno, terracotta e materiali misti. 27x20 cm)






Dettagli:





La seconda:
“Origine, parabola e declino di Santa Lucia” (Teca di legno, terracotta e materiali misti. 82x35 cm)





Dettagli:










La terza:
“Eva sbagliata” (teca di legno, terracotta e materiali misti. 29x15 cm)




Dettagli:





Ora alcune immagini della genesi dei lavori (tutti e tre insieme) per fasi andando a ritroso fino ai bozzetti:














domenica 2 novembre 2014

ANATOMIA DEL BOUDOIR. Mostra personale di Armando Prieto Perez.





ANATOMIA DEL BOUDOIR
a cura di Maria Chiara Piraccini

Madre, Sorella, Compagna, Figlia.
Eva, Venere, Santa Lucia. Madonne,Vergini e Sante (in pelliccia).

L’indagine meticolosa, sognante, devota, allucinatoria: anatomia di Donna.

Il boudoir, luogo intimo e protetto, sensuale: dimensione privata in cui rincorrere l’immaginazione che si spinge verso la vertigine. Il naturalismo inghiottito in una dimensione metafisica e straniante, dove lo sguardo si rivolge all’interno, contemplando visioni mistiche o stridenti.

Visioni di mani e di occhi, occhi che toccano, mani che vedono: in una realtà che dissolve le sue briglie, moltiplica il raggio delle possibilità, degli angoli di osservazione, nell’indagine.

Frammenti di Donna isolati, osservati al microscopio, come creature misteriose.
Corpi di Donna spiati nei momenti di dolcezza e abbandono, assaporando il contatto con il loro mistero.

L’indagine prosegue.
Un’investigazione ininterrotta attraverso l’anatomia di un corpo sensuale, scomposto in frammenti e poi ricostruito, vagliato nelle proporzioni, per poterne forse carpire il segreto, ricreandola come bambola di Donna, suo simulacro.

Il determinismo lombrosiano lentamente si trasfigura: lascia spazio alla contemplazione di epifanie, che affiorano, si manifestano spontanee, a volte affacciandosi attraverso uno specchio, a volte nel dormiveglia di sogni affannati.

E ancora: la contemplazione si trasforma in preghiera, grata, per un voto che si compie e viene offerto come un inno alla vita.

Madre, Sorella, Compagna, Figlia.
Eva, Venere, Santa Lucia. Madonne,Vergini e Sante (in pelliccia): tante sfaccettature di Donna che si offrono allo sguardo senza mai rivelare il proprio segreto.

E l’indagine era solo un pretesto.

Maria Chiara Piraccini

domenica 26 ottobre 2014

Genesi scultorica 6. Eva Vodoo, Bambola snodabile da collezione.




Genesi scultorica di Eva Vodoo, bambola snodabile da collezione

Frutto di più di un anno di lavoro tra concepimento, sperimenti ed esecuzione. Tenendo in considerazione che fabbricare bambole con i metodi tradizionali è un mestiere in sé, per altro abbastanza articolato, (conoscenze da scultore, ceramista, meccanico quattrocentesco, parrucchiere, sarto...) non è un tempo eccessivo. Inoltre mi sono risparmiato volentieri l'incursione nei vestiti poiché qui si parla di Eva prima di mangiare dall'albero della conoscenza, dunque immune alla vergogna. Realizzata in terracotta colorata unicamente con ingobbio applicato a velature sul crudo, per rendere meglio la sua "mediterraneità". La bellezza di questi pezzi (verrà fatta da me una serie limitatissima di 21 esemplari) è data dal fatto che sono sculture da posizionare nel modo che più garbi al possessore. Proprio così, quando una scultura è sensuale e manipolabile accende la possessività nel proprietario incauto o doloso che sia. Posso garantirlo. Accende la ricerca del gesto adatto all' occasione o al capriccio, e riecheggia le infinite possibilità che ha un corpo femminile per mostrare la sua grazia. Come al solito ripercorriamo all'indietro tutti i passaggi che sono stati necessari per completare questo lavoro. Prima vorrei ringraziare Genny Stimamiglio per l'acconciatura settecentesca decadente ispirata a Franz von Bayros e anche a Giusy De Carlo e Mattia Bosco per i consigli. Poi agli artisti e maestri fabbricanti di bambole che mi hanno ispirato: Hans Bellmer, Ryo Yoshida e Marina Bychkova.

Bambola snodabile da collezione Eva Vodoo (terracotta dipinta a engobbio e materiali misti. Altezza 100 cm) :




















Bambola snodabile da collezione Eva Vodoo: Ora ripercorriamo le fasi all'indietro:
Eva nel laboratorio quasi finita:






Bambola snodabile da collezione Eva Vodoo: il prototipo mentre veniva assemblato, gli elastici e le molle che tengono i pezzi insieme e tutti i pezzi usciti dal forno:






Bambola snodabile da collezione Eva Vodoo: I pezzi crudi, prima rielaborati (larghezze aggiustate ritoccati e carteggiati), crudi appena usciti dai calchi. Poi i calchi aperti vuoti e uno chiuso con una colata di creta dentro:









Bambola snodabile da collezione Eva Vodoo: Ora un calco a metà fabbricazione, alcuni pezzi pronti per la creazione dei loro calchi e tutti i pezzi della bambola prima di costruire le giunture di ogni pezzo. In piedi la prima struttura in creta armata con cui iniziò il lavoro:










Bambola snodabile da collezione Eva Vodoo: Per ultimo, i pochi e vaghi bozzetti che ho fatto: