Il cielo preso in sé è l'oggetto di questo ciclo di opere, considerato come la porta verso la base universale che permea tutte le cose del nostro mondo, visibili ed invisibili. L'ultima convenzione visiva dei vivi e a quanto pare la prima dei trapassati.
L'azzurro che vela l'universo astrologico attraverso un gioco mutevole della luce divenuta colore, comune a tutti i popoli e le epoche dell'uomo. Le nuvole, abitanti dello spazio luminoso o depistaggio impermanente, frantumatrici dei più saldi sistemi di pensiero, raffigurabili solo provvisoriamente, solo nell'osservazione del loro comportamento.
Il discorso, ora, può proseguire nella contemplazione del mezzo pittorico. Il nostro protagonista, infatti, viene qui trattato con i mezzi tradizionali della pittura: olio o tempera all'uovo su tela o tavola preparata a mano. Tutte le emozioni, i concetti e i moti istintuali di chi osserva sono liberi di manifestarsi davanti alle opere, per constatare l’impossibilità del loro ancoraggio e, come le nuvole, sorgendo dal vuoto, là ritornano. La semplicità si manifesta a monte, nel raffigurare solo le ore più luminose della giornata e solo i punti più in alto possibili, quel cielo che può trovarsi solo sopra alla nostra testa.
Queste scelte rendono quanto meno innaturale la vista del quadro appeso al muro verticale che lo supporta. Per chi crede che stare in piedi fra le mura sia più reale che sdraiarsi sotto al cielo questa può essere un'ottima occasione di
ripensamento. Per chi già frequenta il vuoto, un'ancora paradossale.
Studi Festival #2
è un progetto ideato
e curato dagli artisti Anna Stuart Tovini e Vincenzo Chiarandà (Premiata
Ditta), Claudio Corfone, Rebecca Moccia.
Con la
collaborazione di:
Scuola di Fotografia
dell’Accademia di Belle Arti di Brera
Via Argelati 47 Milano
STUDIO ARGELAB
MM2 Romolo
Aperto dal 15 al
19 marzo, dalle 14 alle 17Focus 17 Marzo dalle 18 alle 21
348-5395956 Sara